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Questa è la favola di Marc Chagall e di sua moglie Bella Rosenfeld. Un amore sognato a occhi aperti, voluto e trovato.
I due si incontrarono per la prima volta a San Pietroburgo, nel 1909. Lui giovane artista di belle speranze, lei studentessa brillante, aspirante scrittrice, con la pelle d’avorio e gli occhi neri. Fu amore a prima vista: a quel primo incontro ne seguirono altri, nella cittadina di Vitebsk, in Bielorussia. Un anno dopo Chagall decidese di trasferirsi a Parigi per inseguire la sua arte, ma non si dimenticherà mai di Bella, dalla quale farà ritorno nel 1915, per poterla finalmente sposare. Ed è qui che questa favola inizia ufficialmente.
È il giorno del compleanno di Marc e Bella sta decorando casa con dei fiori. L’artista vedendola si ferma improvvisamente dal dipingere, e volando a mezz’aria, la bacia.
La posizione che assume, nel compiere questo gesto, sembrerebbe impossibile, se non fosse che in questo momento nasce una dimensione che trascende la realtà, avvicinandosi al sogno. Tutto in questo istante appare perfetto, ogni dettaglio che Chagall dipinge riesce a esprimere la felicità che prova. La finestra davanti ai due è aperta, e da lì decidono di uscire a passeggiare per le strade di Vitebsk.
Entrambi sono al settimo cielo, dai loro volti non traspare altro che gioia. Ai loro piedi una tovaglia da picnic, alle spalle una città che appare sempre più indefinita, meno importante, perché ciò che conta in quel momento sono solo loro, le uniche figure a colori in un mondo vago e indistinto. Bella non riesce nemmeno più a restare ancorata al suolo e si alza in volo, tenendo per mano il marito, invitandolo a salire insieme a lei.
E, insieme, iniziano a volare. Abbracciati. Sopra la città che ha visto nascere la loro storia. E in seguito li ha visti amarsi.
Il sogno si è finalmente avverato. La realtà non esiste più. Esiste solo Bella. Ed esiste solo Marc.
E la magia che assieme sanno creare. In cui hanno scelto di vivere.
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